DELIBERA DI AUMENTO DI CAPITALE, MANCATA SOSPENSIONE E DELIBERE CONSEGUENTI

Annullabilità di delibera di aumento di capitale, mancata sospensione e validità delle delibere conseguenti (Cass. 2 ottobre 2018, n. 23953)
La Corte di Cassazione, con ordinanza del 2 ottobre 2018, n. 23953, ribadisce il principio (già espresso con l’ordinanza 27 febbraio 2013, n. 4946, in Foro it., 2014, I, 1606, con nota di Nazzicone, Sostituzione di deliberazione viziata di aumento del capitale) per cui la mancata sospensione e, quindi, la legittima esecuzione di una delibera di aumento di capitale annullabile, comporta la legittimità del nuovo assetto delle partecipazioni risultante dalla sottoscrizione dell’aumento nonché delle successive deliberazioni assunte con la nuova maggioranza, non potendo parlarsi di un effetto “a catena” sulla legittimità delle delibere in sequenza, nel rispetto delle “esigenze di certezza e stabilità sottese alla disciplina delle società commerciali (massimamente, peraltro, quanto ad aspetti, come l’aumento del capitale, rilevanti nei confronti dei terzi creditori), la gestione delle quali rischierebbe di essere paralizzata dal propagarsi degli effetti della illegittimità delle delibere assembleari oltre un certo segno, salva ovviamente la tutela risarcitoria dei diritti dei soci di minoranza”.

Dunque – ancorché dall’annullabilità della delibera di aumento possa derivare una modifica della composizione della maggioranza ove non sia stata seguita dall’integrale esercizio del diritto di opzione da parte dei vecchi soci – questa non incide sulla validità delle successive deliberazioni adottate con la nuova maggioranza, poiché l’omessa adozione del provvedimento di sospensione rende legittimi gli atti esecutivi della prima deliberazione, resistendo, peraltro, tale legittimità anche al sopravvenire del suo annullamento, la cui efficacia, sebbene in linea di principio retroattiva, è pur sempre regolata dalla legge ed operante nei soli limiti da essa sanciti, tanto rivelandosi affatto coerente con le esigenze di certezza e stabilità sottese alla disciplina delle società commerciali.

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